24 agosto 2014 Canti d’Arcadia/2. By Giordano Mariani ¶ Posted in Poiesis Canti d’Arcadia/2. L’Aedo ora dice la falce di luce dell’aspra luna, l’intera Bellezza nel suo lembo acre. L’illimite che a tutto conduce. α Ora sparge il suo canto, l’Aedo ribelle, nel cielo di storia matura. L’estate si accende di stelle nel tempo che dura. α L’Aedo ti dice che in fondo la vita ti cinge, abisso di Luce infinita nel cuore dei giorni ti stringe. α Cercò, mendicante d’amore di senso e di canto, l’Aedo, la Terra promessa di un ultimo cielo. L’estremo suo credo. α Cercò con lo sguardo suo fiso all’eterno orizzonte, l’Aedo, la nota del canto sublime che intonasse dolcisssimo il Niente. α La luce estenuata di neve sui campi d’inverno cantava. Le Pievi deserte e incantate. Piangeva in silenzio, l’Aedo. α Tremava la vita di vento e di canto al colmo del giusto infinito silenzio. Cercava, l’Aedo, la nota precisa ai suoi tempi. α Sentiva, l’Aedo, il dolore ferirgli di acuti sussurri la tenera pelle. Sentiva i suoi tempi piegare la vita ribelle. α Le rive deserte dei fiumi brinate di voci d’infanzia innocenti cantava l’Aedo. L’amore il suo solo credo. α Sull’ara della vita dura e sacra per sempre, l’Aedo stende dolce la mite parola, l’amica che il tempo insieme fedele t’impetra. Aedo